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Impianti zigomatici: quando sono indicati, procedura e vantaggi

Gli impianti zigomatici rappresentano una soluzione nell’ambito della riabilitazione dentale per pazienti con gravi atrofie ossee.

Questa tecnica, sviluppata come alternativa agli impianti tradizionali, consente l’inserimento di protesi dentarie anche in casi complessi dove la mancanza di osso mascellare rende molto difficoltosa l’implantologia convenzionale, ma a causa della sua invasività e degli alti rischi associati, presso Odontoaesthetics vengono proposte tecniche rigenerative avanzate, più sicure, fisaaiologiche e meno invasive.

Quando sono indicati gli impianti zigomatici

Gli impianti zigomatici sono indicati principalmente in casi di grave atrofia ossea della mascella superiore, dove l’osso residuo non è sufficiente per supportare impianti tradizionali. Questa condizione può derivare da diverse cause, tra cui:

  • Perdita dentale prolungata: la mancanza di denti per lunghi periodi porta alla progressiva riduzione dell’osso mascellare.
  • Malattie parodontali avanzate: queste patologie possono causare la distruzione dell’osso alveolare.
  • Fallimento di precedenti interventi implantari: in alcuni casi, impianti precedentemente inseriti possono fallire a causa di infezioni o di insufficiente integrazione, compromettendo ulteriormente il volume del tessuto osseo residuo.

Nonostante la validità della tecnica, è essenziale sottolineare che gli impianti zigomatici sono considerati una soluzione estrema, da riservare solo a casi molto complessi. La loro applicazione richiede un’attenta valutazione del caso clinico e una pianificazione chirurgica dettagliata.

Procedura per l’inserimento degli impianti zigomatici

La procedura di inserimento degli impianti zigomatici è complessa e richiede un alto livello di competenza chirurgica per gli alti rischi e l’invasività che questa procedura comporta. L’intervento coinvolge l’inserimento di impianti lunghi (fino a 55 mm) che attraversano il seno mascellare e si ancorano all’osso zigomatico, situato nella parte alta dello zigomo. Questa tecnica evita la necessità di una procedura rigenerativa avanzata, spesso più complessa, seppur più sicura per il clinico, e con tempi di guarigione più lunghi.

Il processo chirurgico si svolge in più fasi:

  1. Valutazione preliminare: prima dell’intervento, il paziente viene sottoposto a un’accurata analisi radiografica (attraverso la tomografia computerizzata) per valutare l’anatomia dell’osso zigomatico e determinare il percorso ottimale per l’inserimento degli impianti.
  2. Anestesia e preparazione: l’intervento viene eseguito sotto anestesia generale o sedazione profonda, a causa dell’elevata invasività, in relazione alle condizioni cliniche del paziente e della complessità dell’operazione.
  3. Inserimento degli impianti: il chirurgo pratica delle incisioni nella gengiva per accedere all’osso mascellare e poi inserisce gli impianti zigomatici, inserendoli in profondità nell’osso zigomatico.
  4. Posizionamento delle protesi: una volta inseriti gli impianti, si procede con il montaggio delle protesi dentarie provvisorie, che verranno poi sostituite con quelle definitive dopo un periodo di guarigione.

Vantaggi e considerazioni sugli impianti zigomatici

Tra i principali vantaggi degli impianti zigomatici, si annovera la possibilità di riabilitare anche quei pazienti che, a causa di gravi atrofie ossee, necessiterebbero di interventi rigenerativi complessi, realizzati da una cerchia molto ristretta di esperti come il prof. Stefano Scavia.

Questo intervento permette di evitare innesti ossei complessi e riduce i tempi di attesa per il posizionamento delle protesi dentarie definitive.

È importante considerare anche i rischi e le complicanze associati a questa procedura. Gli impianti zigomatici, data la loro complessità, possono comportare un rischio più elevato di complicazioni post-operatorie, come infezioni, sinusiti, lesioni neurologiche o problemi legati alla stabilità degli impianti stessi.

Essendo una tecnica molto invasiva, richiede una lunga esperienza e competenza da parte del chirurgo, oltre a una rigorosa pianificazione pre-operatoria.

Proprio per queste ragioni, Odontoaesthetics, preferisce adottare soluzioni alternative meno invasive, basate su tecniche rigenerative avanzate.

Queste tecniche, come l’innesto osseo autologo o l’utilizzo di biomateriali innovativi, permettono di rigenerare l’osso mascellare, creando una base solida per l’inserimento di impianti tradizionali rispettando e ripristinando le condizioni naturali dei tessuti di supporto dentali.

Fonte foto: Carminik79, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons