Gli impianti dentali sono progettati per integrarsi in modo permanente con l’osso mascellare o mandibolare, un processo noto come osteointegrazione, e questa è una delle principali ragioni per cui non vengono rigettati dal corpo umano.
La ragione principale di questo fenomeno è la biocompatibilità dei materiali utilizzati e il modo in cui il corpo interagisce con questi materiali.
Di seguito una spiegazione dettagliata:
1. Biocompatibilità dei materiali
Gli impianti dentali sono generalmente realizzati in titanio o in leghe di titanio, materiali noti per la loro eccellente biocompatibilità. Questo significa che il corpo umano non li riconosce come estranei e non li respinge. Il titanio è un materiale che il sistema immunitario non considera come un invasore, a differenza di altri materiali che potrebbero causare una reazione di rigetto.
Il titanio è un composto inerte: non reagisce chimicamente con i tessuti circostanti e non provoca reazioni infiammatorie o altre risposte immunologiche avverse. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto alla produzione di impianti ad uso medicale e odontoiatrico.
2. Osteointegrazione
L’osteointegrazione è il processo attraverso il quale l’osso si integra direttamente con la superficie dell’impianto dentale, senza la formazione di tessuti fibrosi tra la “radice artificiale” e l’osso. Quando un impianto dentale viene inserito, le cellule ossee iniziano a crescere e a legarsi alla sua superficie, formando un legame stabile e duraturo.
Durante questo processo, che può richiedere da qualche settimana a qualche mese, le cellule ossee crescono all’interno delle porosità superficiali dell’impianto, come se fosse una parte naturale dell’osso stesso. Questo processo di integrazione è uno dei motivi per cui gli impianti dentali non vengono rigettati: l’osso non riconosce l’impianto come un corpo estraneo perché si sviluppa una connessione fisica diretta con il materiale.
3. Mancanza di un sistema immunitario “attivo” nei confronti del titanio
Il rigetto di un oggetto innestato in un organismo biologico è un fenomeno che di solito si verifica quando il corpo rileva un materiale estraneo e attiva una risposta immunitaria contro di esso. Tuttavia, il titanio e le sue leghe sono tali da non stimolare una risposta immunitaria. Questo è uno degli aspetti chiave che distingue gli impianti dentali da altre protesi o dispositivi medici che possono essere rigettati, come ad esempio alcuni trapianti di organi o impianti fatti di materiali non totalmente compatibili.
4. Tecnologie avanzate e trattamento della superficie dell’impianto
Oggi, gli impianti dentali sono spesso trattati con tecnologie avanzate, tali da migliorare ulteriormente la loro biocompatibilità. Le superfici implantari moderne possono essere micro- o nanotecnologicamente modificate, per favorire l’adesione e l’accrescimento delle cellule ossee. Alcuni impianti hanno superfici particolarmente porose o rivestimenti specifici, che stimolano la crescita cellulare e accelerano il processo di osteointegrazione.
Questi trattamenti riducono ulteriormente il rischio di fallimento dell’impianto, poiché favoriscono una migliore interazione tra l’osso e il titanio, riducendo la possibilità di mancata osteointegrazione.
5. Il ruolo del sistema immunitario
Mentre il sistema immunitario è in grado di rilevare e combattere la presenza di batteri, virus o materiali estranei che non sono biocompatibili, nel caso degli impianti dentali, il titanio è generalmente considerato “neutro” da parte del corpo umano.
Questo significa che non stimola una risposta infiammatoria o di tipo immunologico. Se un impianto viene inserito correttamente nell’processo alveolare dei mascellari e non ci sono infezioni, il sistema immunitario non interviene contro l’impianto stesso.
Possibili complicazioni.
Anche se gli impianti dentali non vengono “rigettati” nel senso tradizionale del termine, possono comunque verificarsi complicazioni. Ad esempio:
- Infezioni: un’infezione intorno all’impianto (processo definito peri-implantite) può compromettere l’osteointegrazione e la stabilità della struttura implantare.
- Mancata osteointegrazione: in rari casi l’osso potrebbe non integrare correttamente la superficie dell’impianto, portando a un fallimento del trattamento nonostante l’assenza di infezioni, infiammazioni locali o reazioni da rigetto.
- Allergie al titanio: sebbene molto rari, esistono alcuni casi di persone con una sensibilità o allergia nei confronti del titanio, nonostante si tratti di un materiale estremamente biocompatibile.
Gli impianti dentali non vengono rigettati dal corpo umano principalmente grazie alla biocompatibilità del titanio e alla capacità di osteointegrazione, che consente all’osso attraverso un processo di replicazione cellulare, di integrarsi perfettamente con l’impianto. Il titanio non stimola una risposta immunitaria avversa, e questo lo rende adatto per l’uso a lungo termine nell’organismo umano. Tuttavia, come per qualsiasi trattamento medico, ci possono essere delle complicazioni in alcuni casi, come infezioni o allergie al metallo, nonostante queste ultime siano eventi estremamente rari.